Scritto da Giancarlo Chinello | |
Ci sono varie tecniche per costruire con la terra cruda: una di queste è la cosiddetta "Pisè" o "Terra battuta" che rappresenta la tecnica più assomigliante alle attività di un cantiere edile tradizionale.Descrizione La terra battuta o pisé é una tecnica che consente di realizzare murature continue portanti compattando, strato dopo strato, terra umida versata tra assi parallele che fungono da casseri, alla stessa maniera con cui si realizzano le fondazioni, i cordoli o le travi portanti in cemento armato. Le costruzioni in pisé sono attualmente realizzate - sia in aree in via di sviluppo, sia in paesi industrializzati - con una varietà di procedimenti che, in base alle risorse operative disponibili, vanno dal lavoro completamente manuale alla totale meccanizzazione delle lavorazioni. Il pisè è una tecnica molto antica di cui esistono testimonianze - realizzate con principi costruttivi pressoché identici - praticamente in tutto il mondo. La diffusione geografica e la fortuna nel tempo del pisé - che ne dimostrano l'attualità e la versatilità - sono riconducibili ad almeno tre fattori. In primo luogo la facilità di trovare un tipo di terreno adatto alla realizzazione del pisé; in secondo luogo la minore quantità di acqua, rispetto ad altre tecniche costruttive in terra necessaria per la sua preparazione; infine la scarsa dipendenza dalla disponibilità di legname. Il pisé si è presumibilmente sviluppato in Medioriente e si è successivamente diffuso nel Magreb dalla Spagna in Francia a seguito dell'espansione islamica e delle sue esigenze di rapida fortificazione dei territori conquistati Alla diffusione spontanea della tecnica si sono accompagnate, in epoca moderna alcune iniziative di carattere trattatistico e manualistico che hanno formalizzato le procedure esecutive legate a pratiche artigianali e hanno contribuito a rendere trasferibili le esperienze locali, a far conoscere le potenzialità e a mantenere attuali le costruzioni in pisé. Il pisè sta conoscendo un'importante sviluppo in America e Australia dove sono state sperimentate delle tecnologie che ne velocizzano molto la messa in opera. In Francia, grazie al continuo lavoro di varie associazioni, nel campo del restauro e della salvaguardia del patrimonio locale costruito in terra queste associazioni hanno organizzato un servizio di informazione, documentazione nonché consulenze per la realizzazione di tali manufatti. In Italia le costruzioni in pisè sono numerose in Piemonte nelle zone di Tortona, Alessandria e Novi Ligure, in gran parte abitate. In Austria, in particolare, l'arch. M. Rauch utilizza una tecnica meccanizzata che velocizza la messa in opera ed esegue delle gettate di terra dai diversi colori; in seguito trattamenti manuali mettono in risalto la colorazione e la texture della parete, lasciata a vista anche in esterni. Il pisè è molto indicato in zone calde o con escursioni termiche molto elevate tra il giorno e la notte. Nelle zone fredde, con un buon isolamento applicato esternamente, la tecnica del pisè permette di accumulare il calore prodotto generato da stufe durante il giorno, mantenendo una temperatura costante durante l'arco della giornata. Costi I costi di un'edificio in pisè dipendono:
L'incidenza di questo fattore sul bilancio complessivo dei costi è minima, in quanto la terra è facilmente reperibile e non richiede processi di trattamento particolarmente costosi. Qualora non si reperisca direttamente nel sito di realizzazione, è possibile rifornirsi di materiale presso gli scavi di altri cantieri (in questo caso si considera solo il costo del trasporto) o presso fornaci e cave, controllando l'origine del terreno. Il costo del materiale dipende tuttavia molto dalla strategia adottata per la sua selezione si può utilizzare terra adatta senza necessità di ulteriori trattamenti perché proveniente da luoghi di estrazione tradizionalmente utilizzati per manufatti in pisé o perché verificata attraverso prove di laboratorio; si può ricorrere a terre miste che tuttavia possono necessitare di complessi processi di selezione, setacciatura e prova fino a ottenere la miscela adeguata; si possono infine utilizzare terre premiscelate pronte all'uso, ancora tuttavia molto costose;
che rappresentano la percentuale di costo più consistente quando la terra disponibile non è trattata e di conseguenza il processo di trasformazione del materiale avviene direttamente in cantiere. È possibile ridurre i costi di costruzione velocizzando la messa in opera (razionalizzazione dei sistemi di casseratura e delle attività in cantiere, meccanizzazione attraverso l'utilizzo di compressori pneumatici, elevatori per lo scarto della terra) o realizzando l'edificio in autocostruzione. Un ulteriore consistente contributo alla riduzione dei costi deriva da una concezione del progetto attenta agli aspetti realizzativi (modularità degli elementi, collocazione e dimensionamento delle aperture, logistica del cantiere);
che possono essere di proprietà dell'impresa da realizzazione (in questo caso vanno considerati i costi di ammortamento) o affittati (in questo caso si dovrà valutare la velocità di realizzazione);
Tempi I tempi di realizzazione dipendono dalle condizioni di lavoro considerando che i fattori che più significativamente incidono sono:
Operazioni quali il montaggio e smontaggio dei casseri, di riversarnento e la distribuzione della terra nei casseri, il sollevamento e fissaggio delle forme per le aperture comportano un tempo superiore man mano che si procede in altezza. L'utilizzo di elevatori o la prefabbricazione dei blocchi a pie d'opera riducono consistentemente i tempi di realizzazione, rendendoli omogenei rispetto a tutte le altezze.
Non é possibile procedere in altezza operando su una muratura priva dei casseri, se questa non ha raggiunto - attraverso l'essicamento - la resistenza necessaria a sopportare i carichi e le vibrazioni determinati dalla compattazione dello strato sovrastante. La rapidità di esecuzione è quindi condizionata dal periodo di messa in opera e da fattori climatici locali quali il tasso da umidità dell'aria, la quantità delle precipitazioni, i venti dominanti, l'ombreggiamento, l'orientamento. Un ulteriore fattore condizionante è la sequenza di realizzazione: è opportuno procedere nell'esecuzione dal nucleo interno dell'organismo edilizio verso l'esterno per evitarsi il ristagno d'aria. Alcuni studi in Svizzera riportano per una muratura di 50 cm di spessore realizzata in estate un tempo di essiccamento tra le 4 e 8 settimane. Complessivamente per la realizzazione di 1 mc di pisè si considerano circa 6 ore/ uomo operando secondo procedure meccanizzate evolute; 10 ore/uomo per procedure di carattere artigianale. I muri in pisè hanno spesso problemi di aderenza con i prodotti di finitura presenti sul mercato. E' importante utilizzare intonaci e pittura che lascino "respirare" il muro; per l'interno sono ottimi gli intonaci in terra, ma è possibile lasciare anche il pisè a vista trattandolo eventualmente con olio di lino per evitare che si stacchino polveri. All'esterno è consigliabile usare intonaci di calce aerea o di terra e sabbia (fissati con etilsiliconato) e pitture traspiranti come il grassello di calce con caseina e/o olio di lino, o farina e olio di lino. Queste considerazioni sulla tecnica del pisè si basano su dati desunti dalla lettura del libro " Costruire con la terra" ed Sistemi Editoriali Sursa |
Sunday, December 18, 2011
Tecnica della terra battuta
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